Abstract: la celiachia deve essere sempre presente nelle mente del ginecologo che deve affrontare problematiche complesse.
La Celiachia fino a 15 anni fa veniva inquadrata dai medici come patologia intestinale con sintomi prevalentemente gastroenterici e qualche riflesso di malassorbimento.
Oggi la celiachia è una condizione clinica sindromica (può interessare quasi tutti gli apparati con sintomatologia variegata) di interesse internistico. La diagnosi è facile purchè ci si pensi.
I sintomi di interesse ginecologico correlati alla celiachia sono:
- Cervicovaginiti
- Leucorrea cronico recidivanti, nel contesto di una patologia del MALT e non solo.
- Disturbi del ciclo mestruale: oligo ‚ amenorrea, dismenorrea. La celiachia può indurre stress (nel significato estensivo di disturbo) sia sul Sistema Immunitario con il possibile innesco dell’autoimmunità e la conseguente produzione di autoanticorpi anti-ovaio, sia sul Sistema Endocrino nelle contesto di un’alterazione PNEI.
- La menopausa anticipata un media di 7 anni rispetto ai controlli.
- L’osteoporosiè più precoce e più grave sia per la menopausa anticipata, sia per il malassorbimento intestinale, ma anche per l’aumento della Interleuchina 6 (citochina pro infiammatoria) che peggiora l’osteoporosi.
Patologia ostetrica e celiachia:
- Poliabortività: nelle celiache gli aborti sono 9 volte più frequenti rispetto ai controlli.
- Malformazioni per difetti di chiusura del tubo neurale e labiopalatoschisi piùfrequenti.
- Feti con basso peso alla nascita.
L’influenza della celiachia sulla riproduzione è da mettere in relazione sia all’aspetto carenziale sia agli aspetti autoimmuni. Quindi in presenza di queste condizioni ostetrico ginecologiche approfondire sempre l’anamnesi chiedendo sempre se l’intestino funziona “bene” (diarrea, coliche, meteorismo) in questo caso approfondire le indagini e guardare con diffidenza il glutine i derivati.