La terapia delle lesioni pre-neoplastiche o in situ (CIN2, CIN3) è ablativa (asportazione) o, più raramente, distruttiva; la decisione dipende dalla localizzazione, dalla estensione e dalla profondità della lesione stessa.
Nelle situazioni in cui non sono indicate queste opzioni (presenza HPV ad alto rischio senza patologia conclamata o con lesioni che permettono di attendere – L.SIL), la Medicina Accademica propone l’osservazione e l’attesa.
In tutte le malattie sostenute da agenti infettivi (batteri, virus) si gioca una partita tra Sistema Immunitario (SI) del paziente e ospite indesiderato. Se la partita viene vinta dall’agente infettante significa che l’apparato difensivo dell’organismo non è stato efficiente. Questo è quello che avviene anche nell’infezione da HPV.
Dal momento dell’infezione a quando, sfortunatamente, insorge un cancro del collo dell’utero passa in genere moltissimo tempo, durante il quale se la paziente ha un HPV test positivo la Medicina Accademica sta a guardare, pronta ad intervenire se qualcosa non va (non dimentichiamo che esistono i cancri veloci).
Se allarghiamo il campo di osservazione, passando dalla malattia al malato, scopriremo che un alto numero di pazienti con CIN2 e CIN3 hanno titoli anticorpali di IgG per il CMV (Citomegalovirus) e/o per EBV (Epstein Bar Virus), spesso fuori lettura rispetto al massimo letto dalla macchina. Questa situazione si ritrova con la stessa percentuale in pazienti con malattie autoimmunitarie.
Il CMV e l’EBV sono dei virus molto ‚pesanti per l’organismo,e richiedono molto impegno per essere debellati; spesso, perciò la battaglia vinta lascia sul campo strutture antigieniche che continuano a stimolare il SI della paziente inducendo una disimmunità.
La medicina biologica, può provare a disattivare questa bomba che questi pazienti si portano dentro. Dato che il tempo a disposizione dall’infezione all’insorgenza di patologia è molto lungo abbiamo la possibilità di mettere in campo delle terapie per aiutare il SI in tutte le sue sezioni: linea cellulare tissutale addetta alla processazione e presentazione del virus ( linfociti, macrofagi, cellule dendridiche); linea umorale o anticorpale (linfociti B); linea cellulare (linfociti TH1 e NK: contro il virus e cellule neoplastiche).
Questi tentativi terapeutici possono avvalersi della Microimmunterapia o della SAT Terapia. Contattami.